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Nel 2007 l’obiettivo della pace mondiale è ancora lontano, ovunque ostacolato dalla proliferazione dell'esercito – il braccio armato dello stato. Il processo di militarizzazione è stato agevolato dalla compiacenza dei mezzi di comunicazione di massa e supportato dalle organizzazioni internazionali coinvolte del nuovo (dis)ordine mondiale. Con il pretesto di difendere i diritti umani, lottare per la democrazia o combattere il terrorismo, gli stati continuano a progettare e a compiere atrocità contro le persone e l’ambiente.
Dentro i confini, gli eserciti assorbono risorse che sarebbero utili per la ricerca, la sanità e l’educazione mettendole invece a disposizione dei trafficanti d’armi e di coloro il cui mestiere è uccidere. Gli enormi profitti creati dal mantenimento e a dallo sviluppo degli eserciti sono parte integrante dello sviluppo capitalista, dell’imperialismo e della repressione sociale. Gli eserciti generano una cultura della virilità, della violenza, del sessismo, del nazionalismo e degli inutili sacrifici di vite umane. Gli eserciti sono i guardiani del sistema economico e dell’ordine sociale esistenti, agendo soprattutto quando le persone si ribellano all’oppressione. Il pretesto del terrorismo viene utilizzato per giustificare la repressione ed il controllo dei movimenti di lotta. Ogni sfida allo stato e al capitalismo - rivoluzioni, rivolte, tumulti – viene brutalmente repressa dalle forze dell’“ordine”: i militari e la polizia che difendono chi detiene il potere. Sono gli eserciti a tenere in piedi il traffico delle armi, le cui prime vittime sono sempre civili. Gli eserciti accelerano anche il processo di esaurimento delle materie prime e delle risorse energetiche, la distruzione delle natura e la devastazione dell’ambiente a causa dell’utilizzo di armamenti sempre più sofisticati.
Fuori dai confini, la presenza degli eserciti provoca più disastri sulla popolazione civile che sui campi di battaglia. Ovunque la loro presenza è la manifestazione concreta del nuovo (dis)ordine mondiale e prepara il terreno per il controllo degli stati e delle multinazionali sulle risorse del pianeta, come il petrolio, il gas naturale e l’acqua.
Le spese di guerra sono l’obiettivo delle losche speculazioni degli stati che trafficano in armi, che sono anche le maggiori potenze mondiali. Gli interventi dei soldati mirano alla spartizione delle risorse a beneficio dei potenti e delle loro economie nazionali, all’interno della logica di competizione tanto cara al sistema capitalistico.
IL NEMICO SEI TU, E’ TE CHE COMBATTONO:
RENDENDOTI PRECARIO SE LAVORI
ARRESTANDOTI SE PROTESTI
IMBAVAGLIANDOTI SE PARLI
SPIANDOTI SE TI ORGANIZZI
DISCRIMINANDOTI SE SOLIDARIZZI
GIORNATA INTERNAZIONALE ANARCHICA
17 MARZO 2007